Alessandro Prosperini

Innovazione, Business, Fintech, Crypto

Alessandro Prosperini

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Rivoluzione Bitcoin: Sì della SEC agli ETF su Bitcoin a Wall Street

2024-01-11 12:05:33

Storica decisione di aprire il mondo cripto al grande pubblico dopo anni di "maturazione" ed ostilità. Si potranno comprare come le Azioni o i Fondi Comuni.

Dopo varie notizie fake che erano circolate nei giorni scorsi, tra cui l'annuncio fake dell'approvazione dell'ETF su BTC dato dal profilo X della SEC che era stato hackerato, ed aveva gettato nel caos il mondo cripto, è finalmente arrivata la conferma ufficiale, alle 21:50 italiane del 10 Gennaio 2024, dell'approvazione definitiva da parte della SEC (Securities and Exchange Commission), ovvero l'autorità di vigilanza finanziaria statunitense, per la commercializzazione di prodotti di investimento basati su Bitcoin (ETF). In particolare c'è stato un via libera contemporaneo alle prime 11 domande pendenti per la quotazione di ETF da parte di case d’investimento tra le quali BlackRock, Fidelity e Invesco.

E' una notizia storica per l'"istituzionalizzazione" ed accettazione della prima e più importante criptovaluta. 

Si tratta di una netta inversione di rotta da parte della SEC, guidata da Gary Gensler, che, per anni, ha opposto resistenza agli asset cripto, poiché li riteneva troppo rischiosi, volatili, soggetti a frode e a manipolazioni di mercato (c'è da dire anche giustamente).

Dopo 15 anni di vita del BTC però, in cui ha dimostrato "sul campo" la sua affidabilità tecnologica, l'appeal sugli investitori e sul pubblico, e la grande innovazione che porta con sé, i tempi sono finalmente maturi. Una corte di appello federale ha messo all'angolo la Consob americana per quanto riguarda la bocciatura nel 2022 della richiesta di Grayscale per un suo ETF su BTC, ritenendola “arbitraria e capricciosa”. Varie altre domande di altri soggetti erano state respinte in precedenza. In seguito alla vittoria di questo ricorso la SEC si è trovata a prendere questa decisione storica, aprendo di fatto il mondo cripto al grande pubblico.

Infatti, grazie all’autorizzazione di questi ETF Spot (Exchange Traded Funds), gli investitori istituzionali e quelli al dettaglio, potranno investire facilmente nel Bitcoin attraverso questi prodotti finanziari di risparmio regolamentati e senza dover detenere direttamente i Bitcoin.

Alcuni vedono questo evento come una pietra miliare per Bitcoin, paragonabile a quanto accaduto per l’oro fisico, quando arrivò il primo ETF agganciato al metallo giallo nel 2004.

Già dal dicembre 2017 prodotti agganciati alla criptovaluta erano stati autorizzati a Wall Street, ovvero i contratti Future, ma tecnicamente questi sono molto diversi rispetto ad un ETF fisico, che ne replica il prezzo a mercato, e quindi obbliga gli emittenti ad acquistare il collaterale man man che cresce la domanda.

La decisione è stata molto dibattuta internamente tra i commissari della SEC, ed è stato precisato che la SEC approva gli ETF su BTC, non direttamente BTC, ed ha anche ricordato di avere prudenza quando si ha a che fare con i cripto asset o con strumenti ad essi legati. Comunque, grazie alla supervisione della SEC a tutela degli investitori, gli ETF seguiranno il più fedelmente possibile la performance del BTC, il cui valore è aumentato di quasi il 160% nel 2023.

Il mercato ha reagito abbastanza positivamente all'annuncio, con il prezzo di BTC che si è portato "a caldo" sopra i 46mila dollari, e la capitalizzazione che è tornata in area 1.000 miliardi di dollari. Ora l’entusiasmo potrebbe proseguire oppure potrebbe anche innescarsi il “sell the news”, dove coloro che hanno cavalcato negli ultimi mesi il grande rialzo, di oltre il 90% da settembre, probabilmente molto legato all'aspettativa di questa notizia, potrebbero decidere di monetizzare e portare a casa il profitto, facendo scendere il prezzo.

Ora che è stato creato un precedente è molto probabile che molti altri token e prodotti tenteranno la strada di farsi approvare.

Cosa ne pensa la BCE? Su X Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo della BCE, avrebbe risposto che: “è molto improbabile che la BCE acquisti mai Bitcoin”, rispondendo ad una domanda in cui cui veniva chiesto quando l’istituzione monetaria avrebbe potuto acquistare Bitcoin.

Schnabel, in un altro messaggio su X, ha poi aggiunto che "Bitcoin è un asset speculativo che non ha i nostri criteri per le riserve in valuta estera”. L’obiettivo principale della gestione delle riserve della BCE è quello di garantire la liquidità necessaria per effettuare eventuali interventi sul mercato dei cambi.

Ormai comunque possiamo dire che la narrativa associata a Bitcoin è definitivamente cambiata; da "moneta per il riciclaggio, per comprare armi e droga", come veniva apostrofata negli anni addietro, a "oro digitale" secondo alcuni, ed ETF basati su di essa approvati dalla SEC.

Chissà che non possa diventare in futuro una moneta di riferimento mondiale, non legata ad una nazione specifica..

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