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Da sempre sono conosciute le proprietà curative e importante è il versetto di Ezechiele 47.12: “Sulle rive del Giordano crescono degli alberi che non perdono mai le foglie i cui frutti sono cibo e le foglie medicina”.
Un versetto che indica chiaramente gli straordinari principi attivi dell’”albero della vita”che sono concentrati nelle sue foglie mentre i suoi frutti, le olive e l’olio, sono un ottimo nutrimento.
Usato una volta per alimentare le lucerne, assunse poi un significato del tutto particolare. Come nella lucerna, bruciando, diventava strumento di luce, così, nei riti dell’unzione, esso poteva accendere la luce divina in colui che veniva unto. Per questo re e sacerdoti venivano consacrati con la cerimonia dell’unzione e numerosi sono gli esempi narrati nella Bibbia. Lo stesso nome di Gesù, christos, vuol dire semplicemente unto.
Nella tradizione cristiana, da secoli, viene usato olio d'oliva per la celebrazione di alcuni sacramenti: Cresima, ordinamento sacerdotale, Estrema Unzione. Ed è un rametto di olivo benedetto che viene distribuito a tutti i fedeli la Domenica delle Palme, in ricordo della resurrezione e come simbolo pace.
Ma l’olivo e l’olio non sono sacri solo per i cristiani dato che l'olio è ancor oggi utilizzato per i sacramenti: quello catecumenale per i battesimi, quello crismale per la cresima, quello unzionale per gli infermi gravi, e ve ne è anche uno per l'ordinazione sacerdotale.
“Dio è la luce dei cieli e della terra. La sua luce è come quella di una lampada, collocata in una nicchia entro un vaso di cristallo simile a una scintillante stella e accesa grazie a un albero benedetto, un olivo che non sta a oriente né a occidente, il cui olio illuminerebbe anche se non toccasse fuoco” (Surat sulla Luce XXIV).Anche per i mussulmani questa pianta ha un valore particolare. Ne parla Maometto nel Corano: