Aitan Morrone

Buon 120esimo compleanno Salone dell'Automobile, e buon 5° millennio carro!

2020-04-20 19:01:52

Primo appuntamento con "Res Historiae", appuntamento settimanale con la storia a portata di click! Studia il passato per conoscere il futuro.


Torino è nota come la città dell’Automobile, non solo per la Fiat ma anche per una kermesse che per decenni ha animato e anima il panorama motoristico italiano: il Salone dell’Automobile. Proprio oggi ben 120 anni fa al parco del Valentino si inaugurava la prima edizione del Salone. All’epoca si chiamava Mostra di Automobili, e la location fu proprio la palazzina neoclassica della Promotrice delle Belle Arti al Valentino.

Il Salone aprì i battenti per 3 giorni registrando 2000 visitatori che poterono ammirare le auto progettate in Italia ( 11 gli espositori italiani, tra cui la neonata Fiat) , Francia e Germania, su 800 mq di area espositiva.

Il Salone ebbe talmente tanto successo che negli anni ispirò la fondazione di quello che oggi è il Museo dell'Automobile: l’idea venne, non a caso, al curatore del Salone Carlo Biscaretti di Ruffia, cui tuttora il Museo è intitolato.

Facendo un salto indietro tra gli eoni della Storia, cosa è un automobile se non un carro su quattro ruote trainato da cavalli motorizzati? E quando è nato il carro?

Le origini del carro si confondono con quelle della ruota, che venne utilizzata nel carro per rendere quest'ultimo un valido strumento artigianale ed agricolo nella civiltà mesopotamica. Alcune tavolette ritrovate nel tempio di Erech hanno consentito di poter datare al 3000 A.C l'applicazione della ruota alla slitta e la sua trasformazione in carro. Il primo modello di carro è documentabile attraverso un  bassorilievo della città di Ur denominato il "carro dei felini", nel quale il carro è costituito da ruote piene a tre settori, con asse e ruota solidali ed un perno fissato ad un telaio. Ben presto venne costruito il carro con ruote indipendenti, con l'assale anteriore mobile a cui veniva fissato il timone o la stanga. Intorno al 2000 a.C. comparvero in Persia i primi carri sfruttanti le ruote a raggi. In Italia fu introdotto nell'età del bronzo, il cosiddetto "plaustrum" di uso agricolo, a cui succedette il carro etrusco che evidenziava provenienze orientali. Il carro passò dagli Etruschi ai Romani che lo usarono anche nelle competizioni circensi. 

Molto probabilmente furono gli esseri umani i primi a movimentare il carro, sia perché l'essere umano è in grado di gestire autonomamente il mezzo e di decidere se trainarlo o spingerlo e determinare la direzione, sia perché in una società come quella mesopotamica che permetteva lo schiavismo l'uso dell'uomo quale forza motrice su vasta scala permetteva una certa autogestione e limitava la necessità di conducenti. Per contro, la potenza applicabile al singolo carro era molto inferiore se paragonata alla trazione animale, dacché progressivamente l'uomo fu sostituito dagli animali, e più specificatamente cavalli nei carri a due ruote che servivano per azioni offensive perché più veloci, e bovini per i carri a quattro ruote, meno agili e lenti ma più resistenti, adatti per il commercio e l'agricoltura.

Gran parte dei carri dell'antichità, sia in Europa sia in Oriente, furono costruiti senza trascurare l'aspetto estetico e quindi abbondarono di decorazioni, quali pitture e rilievi, ed ecco da dove deriva la spinta al rinnovarsi continuo del design e la corsa ad un aspetto accattivante.

Assieme al desiderio di un aspetto sempre diverso si sviluppò il desiderio di creare un carro in grado di spostarsi autonomamente e già durante il Rinascimento erano stati ideati e disegnati modelli in tale direzione, d'altro canto questi progetti vivevano solo sulla carta. Dei prototipi funzionanti come il famoso Carro di Cugnot apparvero solo nel XVIII secolo ed era dotato di motore a vapore: nasce il carro meccanizzato, l'automobile.

Nata per sostituire la trazione animale, si serviva di motori di volta in volta diversi a seconda dei sistemi di alimentazione. Soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale l'introduzione del motore endotermico e della benzina si impose su una moltitudine di sistemi. Ciò nonostante vennero sempre proposte, nei vari periodi storici, forme di alimentazione alternative alla benzina, e lo si fa tuttora.

E voi, avete mai visitato il Salone dell'Automobile?


Al prossimo appuntamento, con Res historiae!

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