Progetto Alice Universal Education School

Scuola & Istruzione

LA DERIVA DELLA SCUOLA.

2021-10-04 14:38:36

In Friuli, una maestra scavalca il Collegio docenti e impedisce al sacerdote di recitare una preghiera perchè la scuola deve essere laica. L'opinione di Alice.

"Scuola laica e aconfessionale". Quante volte ho sentito questo ritornello! Solo in Italia (Francia segue a ruota) abbiamo una visione limitata dei fini educativi. Essere "laico" non significa ripudiare le religioni, ma rispettarle tutte. Quindi, non una sola religione, ma tutte! Personalmente ho esperienze completamente diverse da quelle della scuola della maestra contestatrice. Lavoro in India. In trent'anni di attività come fondatore di tre scuole, in tre Stati diversi, mai ho avuto una critica da parte di genitori, docenti, studenti, autorità politiche e amministrative. Nelle nostre scuole sono ben in evidenza i simboli di tutte le religioni. Accogliamo con rispetto le testimonianze e i riti delle religioni dei nostri studenti che non hanno alcuna remora nel condividere le loro preghiere. Nemmeno i bambini musulmani si fanno problemi nel recitare mantra induisti, buddisti, cristiani. E la scuola propone l' ascolto, durante l' assemblea del mattino, il canto meraviglioso dei 99 nomi di Allah. Tutti sanno che Alice non ha mai pensato di convertire i propri studenti, ma, al contrario, si impegna (con grande scandalo dei Lefevriani) a confermarli nelle loro credenze religione, aiutandoli a scoprire i simboli, gli archetipi che esprimono visioni, realtà universali. La maestra che ha censurato il prete mentre recitava il Padre Nostro ha commesso un errore gravissimo, perchè, forse, non conosce le indicazioni nazionali per la Scuola del 2012, le ultime emanate e tuttora vigenti. Esse sono il frutto di un pensiero svolto in alto, ma che nasce dal basso della concretezza. “La Scuola raccoglie con successo una sfida universale, di apertura verso il mondo, di pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze. (…) Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato”. Quella maestra "laica" ha una concezione molto strana dei suoi studenti che vengono visti come persone senza anima, senza una spiritualità, senza una spinta alla trascendenza. Quella docente non può ignorare di avere nella classe delle persone con una coscienza razionale (che lei coltiva proponendo le varie materie) accanto ad una coscienza transpersonale, spirituale, che gli studenti "coltivano" in vari modi: andando al catechismo, a Messa, oppure alle adunanze (Testimoni di Geova), o alle puje buddhiste o induiste... Come può lasciare fuori dall' aula una parte delle esperienze dei suoi studenti, fingendo che non esistano? Quando comunica con Andrea, Giovanna, Giorgio... con quale aspetto di questi bambini si mette in relazione? Non dovrebbe accettarli, accoglierli, nella loro totalità? Io inviterei quella maestra troppo zelante (poco interreligiosa e forse anche eccessivamente polemica e impulsiva: ) a rileggere le indicazioni nazionali per la Scuola: "Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi." Non credo assolutamente che il prete volesse imporre ai bambini la propria religione. Stava dando una testimonianza, considerando anche che molti studenti di quella maestra sono sicuramente cristiani. Invece di censurare maleducatamente il sacerdote avrebbe fatto meglio a chiedere alla Preside il permesso di invitare un rabbino, un lama, un ateo... affinchè esprimessero la loro opinione e offrissero un "blessing" (augurio) per il successo delle attività che sarebbero state ospitate nella nuova costruzione. Insomma, quella maestra (alla quale non affiderei mai i miei nipoti) ha perso un' ottima occasione non solo di stare al suo posto (ha preso una decisione sulla base di una personale opinione senza la condivisione e l' approvazione del Collegio docenti), ma anche di allargare la mente dei suoi studenti accogliendo visioni, riti, preghiere, culture e tradizioni diverse. Questo facciamo nelle scuole di Alice senza che nessuno si sia mai sognato di contestare il prete che recitava la Messa in latino e lavava, a Pasqua, i piedi ai bambini non cristiani, oppure il lama che proponeva il mantra per tenere lontano il Covid o le interferenze dei... Naga. Che tristezza commentare episodi di intolleranza .. religiosa in una scuola dove gli studenti sono confusi, privi di guide verso il trascendente, il Mistero!
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LINK ARTICOLO ORIGINALE: https://www.secoloditalia.it/2021/09/il-padre-nostro-e-politicamente-scorretto-il-prete-censurato-dalla-maestra-a-scuola-diventa-un-caso-politico/?fbclid=IwAR0nyLaaDrdNDRs3ZebV6SRVIIygPg8ibJo3YQLKZzAk_Od5yYNC1bUOnvs

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