Accademia Coaching Relazionale

Divenire Coach Oltre la Professione

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Divenire Coach Oltre la Professione

Da dove deriva il termine coach ?

2020-12-30 14:08:48

Ormai è di moda parlare di coach e di coaching, ma sai da dove deriva il termine ? e quindi il suo significato? 

Dal nome di un piccolo villaggio ungherese, Kocs, dove si costruivano cocchi e carri di alta qualità. Kocs si trovava sulla strada principale lungo il Danubio, tra Vienna e Budapest.
Queste due città necessitavano di veicoli veloci e ben costruiti che potessero trasportare più di due persone sulle strade dissestate del tempo col massimo confort possibile. Uno dei migliori tra questi veicoli a più cavalli, una carrozza per passeggeri, leggera, a quattro ruote e abbastanza comoda grazie alle sospensioni, si chiamava in ungherese Kocsi szeker, letteralmente « Carrozza di Kocs».
Era così compatta, elegante e resistente che tra il XV e XVI secolo il modello si diffuse in tutta Europa. I viennesi chiamavano il veicolo Kutsche, sempre dal nome della cittadina ungherese. A Parigi, i francesi adattarono la parola austriaca in coche. In Italia la parola divenne cocchio. In Inghilterra fu chiamato coach
Dunque coach significa carro, carrozza
Un coach è letteralmente un veicolo che porta una persona o un gruppo di persone da un punto di partenza a un luogo desiderato.
Il coaching consiste dunque nel facilitare uno spostamento dallo stato presente a uno stato desiderato, percorrendo il percorso più efficace.
A tutti gli effetti è un vero Viaggio, identificando risorse, potenziali interferenze e come affrontarle in maniera appropriata. 
Come in un vero e proprio Viaggio occorre: 

  • Stabilire obiettivi ben formati ( occorre avere chiaro la destinazione, dove si vuole andare, cosa si vuole, rispetto a cosa non si vuole!)
  • Gestire gli stati interiori 
  • Assumere diverse posizioni percettive. Quando si intraprende un viaggio ciò che fa la differenza è con che occhi vediamo il mondo! con quali filtri, e come mappiamo le nostre esperienze
  • Identificare momenti di eccellenza 
  • Mappare le risorse 
  • I mentori che incontriamo nel nostro viaggio, come ci aiutano attraverso il loro esempio e quindi quanto ci ispirano
  • Fornire e ricevere feedback di alta qualità, quindi specifici e costruttivi 
  • Come ci relazioniamo con i nostri pensieri 
  • Come comunichiamo con noi stessi 
  • Come ascoltiamo i nostri bisogni lungo il viaggio 
  • Chi portiamo con noi durante il viaggio e per quanto decidiamo di stare insieme
  • Come ascoltiamo i "segnali", le sincronicità che ci dicono di fermarci, di rallentare, di accelerare, di cambiare strada 
  • Quanto rispettiamo i nostri "valori" che sono la nostra Bussola Interna, quindi la guida di ciò che è importante per noi
  • Quanto ci autorizziamo a dire di "No" a ciò che non è in linea con i nostri valori
  • Renderci conto che quando diciamo "Si" spesso stiamo dicendo " No" a qualcos'altro, quindi a cosa diciamo Si e a cosa diciamo No. 
  • Cosa ci Ispira nella nostra vita
  • Quanto siamo coerenti fra ciò che diciamo e ciò che facciamo 
  • ecc.

Essere dei coach vuol dire essere dei Risvegliatori. 
Risvegliare gli altri richiede di sostenerli perchè sviluppino maggior presa di coscienza e crescano a livello di vision e mission. 
Ovviamente, non è possibile risvegliare gli altri se si è in prima persona dei dormienti. Dunque il primo compito di un risvegliatore è Svegliarsi e rimanere Sveglio!
Un risvegliatore "risveglia" gli latri tramite la propria integrità e coerenza.
E tu quanto vuoi essere un Risvegliatore per te stesso/a e per gli altri ?

by Simona Muratori