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Salute & Benessere

La PRODUZIONE Italiana di CANNABIS TERAPEUTICA

2019-08-31 09:38:28

Il fabbisogno di cannabis terapeutica in Italia non basta a soddisfare la sempre più ingente richiesta dei pazienti di accedere a questo tipo di cure. In questo breve articolo farò un punto della situazione al giorno d'oggi.

Dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

Secondo una stima dell'OMS, il fabbisogno Italiano di cannabis terapeutica per il 2019 è di circa 1,6 tonnellate. Il nostro Ministero della Salute, tra importazione e produzione, ha stimato che, per l'anno corrente, non riuscirà ad arrivare a garantirne una tonnellata. Sappiamo già, quindi, che sicuramente ci saranno molti pazienti "già ufficiali" che rimarranno senza terapia per alcuni mesi.


Secondo i dati forniti, sulla base della popolazione italiana, che è il doppio di quella canadese, si può ipotizzare che i consumatori di cannabis terapeutica siano circa 500.000 (tenendo anche in conto che sono stimati almeno 5 milioni di consumatori di cannabis senza fare distinzione tra terapeutica o ludica)


Facendo sempre delle ipotesi al ribasso, ipotizzando che questi 500.000 pazienti avranno bisogno di circa almeno un grammo al giorno, è chiaro come per garantire una continuità terapeutica ci sia bisogno di almeno 500kg di cannabis terapeutica al giorno su tutto il territorio nazionale, che equivalgono a 182 tonnellate l'anno. Numeri molto lontani da quelli attuali.

Colmare il vuoto normativo

Come potremmo dunque arrivare a questi numeri e tutelare i pazienti? La mia opinione, ribadita ormai da anni, è trovare la strada per raggiungere una legalizzazione seria e regolarizzata, come proposto, ad esempio dall'Associazione FreeWeed ( che ha pubblicato un Manifesto sottoscritto da molte associazioni nel settore, presto depositato e discusso dal senatore Matteo Mantero).


Attualmente le aziende italiane non sono nè incentivate, nè messe in condizioni di partecipare. E così si sceglie, consapevolmente e senza alcuna logica, di perpetuare una politica di importazione a caro prezzo di un prodotto che possiamo produrre noi e che anzi, saremmo in grado, di esportare.


I bandi

Nessun partecipante al bando avrebbe gli altissimi requisiti richiesti dal Ministero della Salute. NON SONO FORSE ALTI QUESTI REQUISITI SE NEMMENO PAESI LEADER SULLA CANNABIS TERAPEUTICA RIESCONO A SODDISFARLI?


Sono sempre più convinto,  che una della strade possibili resti quella di puntare sulle autorizzazioni.


La nostra proposta

L'art 17 del Dpr 309/90, prevede la possibilità di autorizzare soggetti privati, associazioni o aziende alla produzione di cannabis.

Ma, inspiegabilmente non è mai stata rilasciata alcuna autorizzazione.

Persino in Puglia dove nel 2013 si era arrivati a una legge regionale che prevedeva la produzione terapeutica venne definitivamente spenta col DM 9/11/2015 decreto Lorenzin.

Fu l'inizio dell'esperimento pilota di produzione nazionale affidata all'istituto chimico farmaceutico di Firenze. Un esperimento di 2 anni che venne rinnovato nonostante dati catastrofici.


Tralasciando la qualità e i metodi di coltivazione usati, nel 2019 si è arrivati infatti a produrre soltanto 100Kg. Ovvero, dopo ben 4 anni, è stato prodotto 1/4 di quanto previsto nel suo primo anno di vita (infatti la prima manovra stanziava 1 milione di euro per una produzione di 400Kg annui).


La nostra proposta prevede invece la creazione di un centro italiano per la cannabis medicinale. In questo caso, solo per il primo anno si darebbe l'autorizzazione immediata a produrre cannabis a 10.000 pazienti, 100 associazioni e 300 aziende.


Oltre a coprire il reale fabbisogno italiano, questa manovra porterebbe molti fattori positivi, quali nuovi posti di lavoro, possibilità di sviluppo economico, risparmio per le casse dello Stato. Una manovra economica di oltre 270 milioni di euro in un solo anno.