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L’app con i «superpoteri» che aiuta i bambini autistici

2018-08-07 11:36:39

La nuova tecnologia riduce in modo sensibile i deficit relazionali tipici della malattia Un’app dai«superpoteri» che aiuta i bambini con autismo a capire gli altri. Guardandone le espressioni del viso attraverso degli occhiali speciali è possibile ridurre i deficit relazionali tipici della malattia. La scoperta arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista «Npj Digital Medicine» e condotta presso la Stanford University. L’app sfrutta i Google Glass per leggere le emozioni sui visi delle persone e trasferire l’informazione al bambino autistico, permettendogli di interagire con gli altri. Lo studio ha coinvolto 14 famiglie ciascuna con un bambino autistico dai 3 ai 17 anni che doveva usare la app più gli occhiali per 10 settimane in diverse modalità d’uso. La nuova tecnologia può essere usata ad esempio per allenare il bambino a riconoscere le emozioni sul volto dei genitori, dando feedback positivi quando il indovina, come in un videogioco. Il bambino autistico ha difficoltà a leggere sui visi altrui emozioni, stati d’animo e intenzioni. Non riesce a empatizzare con gli altri. La app «dai superpoteri» può anche dire al bambino quel che gli occhiali (dotati di telecamera e in comunicazione wireless con la app) vedono nel volto delle persone con cui il bambino si sta interfacciando; in questo modo la qualità degli scambi relazionali migliora e il bambino riesce a guardare gli altri negli occhi e a capirli con lo sguardo. La app è utile anche per fare terapia a casa: il bambino gioca a riconoscere le emozioni su visi dipinti su carte. Dopo le 10 settimane molti dei bambini, valutati con scale ad hoc, hanno visto ridursi alcuni dei sintomi tipici della malattia in modo consistente, tanto che per alcuni bimbi il grado di malattia è sceso da grave a moderato, per altri da moderato a lieve e per altri ancora da lieve a condizione normale di Diana Cavalcoli

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